“Le principali teorie educative”


  • L'influenza degli altri

La relazione educativa è il rapporto che si crea all'interno del processo formativo tra docenti e allievi e che influenza il rapporto tra gli studenti all’interno del gruppo-classe. La relazione educativa è una forma di relazione sociale, poiché esse nascono dalla stabilizzazione delle interazioni sociali. Attraverso le interazioni e le relazioni si esercita l'influenza sociale.              
La relazione educativa è il contesto scolastico nel quale si esercita tale influenza. La pedagogia moderna  non pensa solo ad “uniformare” gli studenti in vista della loro integrazione nella società, ma anche alla loro realizzazione individuale. La relazione educativa deve essere soddisfacente sia per il docente sia per lo studente.



  • La teoria psicoanalitica

Psicoanalisi:  Corrente scientifica fondata da Sigmund Freund  all'inizio del Novecento, secondo la quale molti comportamenti sono originati da dinamiche inconsce. L'inconscio, che è la parte sommerso e più ampia della nostra psiche, dove risiedono le pulsioni originarie (amore e odio) e dove vengono rimossi gli eventi spiacevoli, emerge nei sintomi nevrotici e, in condizioni normali, nei sogni, nelle libere associazioni, nei lapsus, nelle amnesie e nei motti di spirito.

La teoria psicoanalitica si interessa del vissuto interiore dell'allievo. Secondo questa teoria la classe è un campo di incontro\ scontro di forze inconsce. L'allievo opera un transfert nei confronti del docente, trasferendo su di lui le pulsioni originariamente orientate verso i  genitori; il docente, nel confronto con gli allievi, è spinto ad analizzare la propria infanzia, il che gli permette da un lato di comprendere il vissuto degli allievi e dall'altro di raggiungere o consolidare una maturità emotiva, che è alla base del valore educativo della propria azione.




  • La teoria umanistica 

La psicologia umanistica, della quale Carl Rogers è uno dei maggiori esponenti, intende il ruolo dell'educatore, nella relazione educativa, come quello di un “facilitatore” che insegna ad apprendere, cioè aiuta ad acquisire il metodo necessario per ogni futuro ed autonomo apprendimento. In questo metodo “non direttivo” prevalgono tre atteggiamenti fondamentali (atteggiamenti-chiave):

  • Autenticità o congruenza; 
  • Considerazione positiva incondizionata;
  • Comprensione empatica 

L'insegnante si pone quindi come collaboratore degli allievi, assumendo il loro punto di vista e astenendosi da giudizi negativi.




  • La teoria sistemica

Nell'approccio sistemico della Suola di Palo Alto, il cui maggior rappresentante è Paul Watzlawick, l’accento è posto sulle abilità relazionali dell'educatore, il quale deve tener conto del contesto e creare un equilibrio tra i singoli e la totalità, sapendo che ogni cambiamento comporta una trasformazione generale: deve perciò tenere sotto controllo l’ansia che si diffonde in occasione dei cambiamenti e individuare le persone-chiave con il cui contributo gestire la situazione. In quest’ottica la comunicazione è alla base della relazione educativa. L'educatore deve essere capace di interagire nel modo opportuno sia con il singolo sia con il gruppo. Deve controllare il circolo comunicativo che si stabilisce e orientarlo in una direzione comune affinché tutti comunichino tra loro.

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