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Visualizzazione dei post da dicembre, 2017

La metacognizione e l'autovalutazione

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La meta cognizione Le abilità e le strategie metacognitive sono le capacità che consentono di conoscere il funzionamento della mente e di decentrare il pensiero verso il futuro e verso il passato, di imparare ad allontanarsi dall’urgenza dell’immediato presente e a proiettarsi in avanti e indietro nel tempo acquisendo il senso della temporalità, ma anche di controllare i percorsi mentali utilizzati per elaborare informazioni, assumere decisioni, svolgere compiti, risolvere problemi, di essere consapevoli delle possibili strategie di fronteggiamento delle situazioni e quindi di «apprendere ad apprendere».  Una forma di consapevolezza è la autovalutazione, grazie la quale uno studente acquista la fiducia necessaria per procedere nell'apprendimento scolastico. L'autovalutazione riguarda le abilità personali, che fanno riferimento alle varie intelligenze individuate da Garner: uso corretto del linguaggio verbale e non verbale capacità di lavorare in gruppo agilità

Gli stili di apprendimento

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GLI STILI DI APPRENDIMENTO IN BASE ALLE FUNZIONI ➛  STILE LEGISLATIVO :   favorisce la creatività; è caratterizzato da decisioni, regole autonome e rifiuto dei problemi prestrutturati. esso è penalizzato nell'ambiente scolastico e nel lavoro. ➛  STILE ESECUTIVO :  è uno stile considerato affidabile. viene applicato con delle regole già esistenti. ➛  STILE GIUDIZIARIO :  tipico di chi ama valutare regole, procedure o idee.     IN BASE ALLE FORME ➛  STILE MONARCHICO :  proprio di chi si dedica completamente ad un impresa. ➛  STILE GERARCHICO :   proprio di chi ha una gerarchia e un ordine dei propri obbiettivi. ➛  STILE OLIGARCHICO :   caratterizzato da più obbiettivi. ➛  STILE ANARCHICO :  proprio di persone motivate da più bisogni e obbiettivi. IN BASE AI LIVELLI ➛  STILE GLOBALE :  tipico di chi preferisce questioni vaste e astratte. ➛  STILE LOCALE O ANALITICO :  comporta attenzione verso i dettagli. IN BASE AGLI SCOPI

Motivazione Intrinseca ed estrinseca

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Motivazione intriseca L'apprendimento è molto condizionato dalla motivazione sia intrinseca che estrinseca. La motivazione intrinseca è costituita dalla curiosità, una sorta di "motivazione cognitiva". In altri casi è il piacere che si prova nel fare qualcosa. Il ruolo della motivazione intrinseca è stato dimostrato da alcuni esperimenti condotti da Harry Harlow e due suoi allievi su 8 macachi sottoposti a giochi di intelligenza, nel 1949. Le scimmie premiate con dosi di cibo ottenevano risultati inferiori rispetto alle scimmie che che non ricevevano ricompensa e che giocavano per il puro piacere di farlo. L'esperimento dimostra che il rinforzo "uccide" la motivazione intrinseca, basata sull'interesse in sè. Edward Deci ha dimostrato con questo stesso esperimento che anche nell'essere umano diminuisce la motivazione intrinseca quando si agisce in vista di un premio e non per soddisfazione. Motivazione estrinseca Un premio, un a
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MOTIVAZIONE e STUDIO In psicologia si parla di motivazione per indicare le ragioni per le quali si compie un’azione. Il passaggio dalla motivazione all’azione può essere particolarmente complicato. Per questo Kuhl ha distinto tra un orientamento motivazionale centrato sull’azione   (tipico di chi resta prigioniero delle diverse alternative). I bisogni che spingono all'azione sono i più diversi,ma alcuni studiosi come  Maslow  ne hanno fornito una  classificazione (la piramide di Maslow),mettendo in  rilievo il peso dei bisogni non materiali. La piramide di Maslow Dare un significato a ciò che accade Il nostro comportamento è  influenzato anche dal modo in cui  spieghiamo  ciò che  accade . Si parla di  attribuzione   interna  o locus of control interno quando il soggetto  attribuisce a se   stesso la responsabilità o il merito di quanto avviene . Si parla invece di  attribuzione esterna  o locus of control esterno quando il  soggetto attribuisce a fattori esterni (le c