Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2018

Come allevare i bambini

Muhammad al-Ghazzâlî , vissuto in un periodo leggermente posteriore a quello considerato in questa Unità, è il più noto tra i pedagogisti islamici. Certe sue raccomandazioni ricordano quelle del cristiano Giovanni Crisostomo per il richiamo sia al pudore sia ai pericoli dell’eccessiva ricchezza nonché di certe forme di svago. l bambino è un deposito nelle mani dei suoi parenti. Il suo puro cuore è una perla preziosa, semplice, priva di ogni impronta e forma, ed egli è pertanto ricettivo a tutto ciò che vi si imprime ed inclinabile in ogni direzione: se viene indirizzato ed istruito al bene, cresce buono e diventa felice in questa vita e nell’altra, premio che con lui condividono i suoi genitori e ognuno che concorra ad istruirlo ed a educarlo; se invece viene assuefatto al male e lasciato a se stesso come un animale, se ne fa un infelice; e la pena ricade sul capo di chi lo ha in podestà ed in cura […] Il padre […] non dovrà abituarlo alle mollezze, né incoraggiarlo al lusso e all

Educazione e salvezza

Nel 610 Maometto riceve la rivelazione che sarà poi messa per iscritto nel Corano. L’opera non presenta trattazioni organiche, ma fornisce le indicazioni utili al buon credente (“la lieta novella” si dice, con un’espressione che ricorda i vangeli). Esso ha quindi, nell’insieme, un carattere educativo in vista della salvezza personale da ottenere nell’altra vita. Sono disseminate poi qui e là effettive indicazioni di carattere pedagogico sul comportamento che i figli devono tenere verso i genitori, ma anche sul modo in cui questi devono allevare la propria pro le.  Se fate il bene, lo fate a voi stessi; se fate il male, è a voi stessi che lo fate. Quando poi si realizzò l’ultima promessa i vostri volti furono oscurati ed essi entrarono nel tempio come già erano entrati e distrussero completamente quello che avevano conquistato. 8. Forse il vostro Signore vi userà misericordia, ma se persisterete persisteremo. Abbiamo fatto dell’Inferno una prigione per i miscredenti. 9.In verità que

Il mondo è ordinato

Severino Boezio (475/480 ca.-527), oltre a scritti dedicati alle arti liberali, ha composto La consolazione della filosofia, scritto in carcere tra il 523 e il 524: in questa opera immagina che, nelle vesti di un’anziana donna, gli appaia la Filosofa per rivelargli che il mondo non è caotico ma ordinato. E allora ella: “Ritieni tu che questo mondo sia mosso dal caso cieco e fortuito, oppure credi che vi sia in esso un qualche governo razionale?” “Ebbene – risposi – non potrei in alcun modo pensare che cose così certe siano mosse dal cieco caso, so invece che Dio creatore presiede alla sua opera, e non verrà mai il giorno in cui mi allontanerò dalla verità di tale opinione”. “Così è […] Ma vorrei che tu rispondessi anche a questo: rammenti di essere uomo?” “Perché – Boezio ascolta la Filosofa mentre la Fortuna gira la ruota, 1470 ca. Londra, Wallace Collection. Bridgeman  risposi – non dovrei rammentarlo?” “Potresti dunque mostrare cosa l’uomo sia?” “Mi domandi se so di essere un

Dalla Regola: l’importanza della lettura

Nel brano che segue, vengono dettate le modalità con le quali deve avvenire la lettura che accompagna il pasto comune: mentre gli altri consumano il cibo del corpo, un confratello, secondo turni settimanali, deve fornire cibo all’anima. Alle mense dei monaci non deve mai mancare la lettura. Non si metta a leggere chi abbia aferrato a caso un libro, ma incominci alla domenica chi poi leggerà per tutta la settimana. Chi entra in tale ufcio dopo le preghiere fnali della Messa e la comunione, si raccomandi alle orazioni di tutti, afnché Dio allontani da lui lo spirito della superbia. Si osservi sempre un rigoroso silenzio; non si deve sentire nessun bisbiglio, ma soltanto la voce del lettore. Quel che è necessario ai monaci per mangiare e per bere se lo porgano vicendevolmente senza che nessuno abbia bisogno di domandare nulla. Se proprio occorrerà qualche cosa, lo si chieda piuttosto con il suono di un segnale qualsiasi che con la voce. Né ivi alcuno pensi di domandare qualche cosa s

Dalla Regola: severità e comprensione nell’educazione

San Benedetto (480 ca.-547 ca.) oscilla tra severità e comprensione: arriva a raccomandare di “battere” i fanciulli che sbagliano, ma raccomanda anche comprensione e discrezione nei confronti di coloro che hanno errato per motivi che risiedono nel profondo della propria coscienza. Cap. 30 – La correzione dei fanciulli in età minore Ogni età ed ogni intelligenza devono essere trattate in una maniera speciale. Perciò i fanciulli e gli adolescenti o anche quelli che non possono rendersi conto della gravità della scomunica, quando commettono qualche colpa, o siano puniti con digiuni prolungati o con gravi battiture, perché si correggano. Cap. 37 – I vecchi e i fanciulli Benché la stessa natura umana sia portata alla compassione verso queste età, cioè verso i vecchi ed i fanciulli, tuttavia anche per loro si faccia sentire l’autorità della Regola. Si abbia sempre presente la loro debolezza e non siano tenuti alla severità della Regola quanto all’alimentazione, ma si trattino con benevo

Il maestro interiore

Questo brano chiarisce il ruolo limitato ma importante del linguaggio rispetto alle conoscenze delle verità. Agostino – Ma sull’utilità delle parole in generale, che, a ben considerarla, non è piccola, indagheremo un’altra volta, se Dio lo permette. Per ora, ti ho già invitato a non concederle più di quanto sia opportuno, perché non solo si creda, ormai, ma si cominci anche a capire la verità di ciò che è stato scritto per sollecitazione divina, che non dobbiamo chiamare nessuno maestro sulla terra, perché l’unico maestro di tutti è nei cieli. Che cosa voglia dire poi “nei cieli”, ce lo insegnerà egli stesso, dal quale siamo invitati attraverso gli uomini, con dei segni anche esteriori, a farci ammaestrare tornando interiormente a lui. Amarlo e conoscerlo è la vita beata, che tutti gridano di cercare, ma pochi sono quelli che si rallegrano di avere veramente trovato. E ora vorrei che tu mi dicessi che cosa pensi di tutto il mio discorso. Se sai che le cose dette sono vere, ricevendo

L'educazione nell'islam

Immagine
Il  Corano  è un codice religioso, giuridico, morale e sociale, è anche un codice generale dell' educazione  che riguarda sia gli adulti che i bambini.  I divieti e gli obblighi del Corano sono destinati ai bambini maturi e responsabile o all'adulto responsabile del bambino. Alla  comunità   spetta l'educazione e la correzione dei comportamenti dei giovani per renderli conformi alle prescrizioni. L'Islam raccomanda una formazione complessiva dell'essere umano:  corpo ,  ragione ,  spirito ,  istinti e  sentimenti . È un'educazione armoniosa come preparazione alla vita nell'aldilà. Il bambino impara dall'inizio che c'è una vita dopo la morte e che in base alla vita che ha condotto sulla terra riceverà un  premio  o una  punizione .L'educazione è caratterizzata da un'impronta religiosa: si deve trasmettere due valori fondamentali, la  fede  e la  conoscenza .

Maometto e l'islam

Immagine
La nascita dell'islam si deve al profeta  Muhammad , che avrebbe ricevuto la rivelazione di Dio,  Allah . Il contenuto di queste rivelazioni costituisce il  Corano , il testo sacro della religione islamica. Il Corano all'inizio vuole continuare e perfezionamento della Bibbia. Maometto ritiene di essere l'ultimo profeta e ritengono che Gesù sia anch'egli un profeta. Maometto, che non sa leggere e scrivere, trasmette oralmente il contenuto del Corano, i cui versetti vengono recitati a memoria per poi essere trascritti successivamente. Tramite questa forma di trascrizione determina varie versioni del Corano, ,ma il califfo Uthman lo fa trascrivere nel 652, in un testo costituito da 114 sure. Il Corano contiene precetti che riguardano tutti gli aspetti della società islamica, soprattutto fissa dei 5 principi fondamentali per la religione, chiamati 5 pilastri dell'islam: la testimonianza di fede: "Non c'è altra divinità fuorché Dio e Muhammad è il s

Il mondo ararbo preislamico: la tradizione orale

Immagine
L a   civiltà araba  viene   caratterizzata dallo stretto rapporto con la religione.  La civiltà araba si trova nella penisola arabica.  Maometto  fondò la nuova religione monoteista: l' Islam. L'Arabia era abitato da tribù nomadi dedite alla pastorizia. I beduini si spostano portando con sé i propri beni. Le tradizioni e i costumi vengono tramandati oralmente, tramite narrazioni. I poemi preislamici hanno anche un carattere pedagogico. Essi insegnano ai ragazzi e alle ragazze valori, come l'ospitalità, la generosità, la carità e l'amore per gli animali. In una raccolta di poesie dell'età preislamica vengono tessute le lodi di una cammella per attraversare il deserto.

Scuole Ecclesiastiche, Episcopali, Parrocchiali e Patriarcali

Immagine
I monasteri si caratterizzano, oltre che per essere luoghi di culto, anche per essere centri di formazione dei futuri monaci. I giovani apprendono la lettura, scrittura e le pratiche di fede. Alcuni monasteri comprendono due distinte scuole, per chierici e laici, un esempio è un monastero di san Gallo in Svizzera. Il concilio di Toledo del 527 rende ufficiale la nascita delle scuole ecclesiastiche e stabilisce che i futuri sacerdoti siano formati da un chierico presso le case vescovili. Nascono le scuole episcopali in cui è possibile accogliere anche i laici, in questo modo anche i giovani aristocratici hanno la possibilità di ricevere un istruzione. Il concilio di Vaison del 529 introduce le scuole parrocchiali , nei piccoli centri o nelle campagne, per la formazione dei futuri sacerdoti. La chiesa istituisce le scuole patriarcali , nelle quali è bandito lo studio della filosofia, considerata una disciplina pericolosa per la fede cristiana.

L'EDUCAZIONE DEL CAVALIERE

Immagine
L'educazione cavalleresca era rivolta ai membri dell' aristrocrazia e non alla carriera ecclesiastica, infatti è la prima educazione laica medioevale. La formazione avveniva presso la famiglia, i giovani imparavano a leggere sui testi sacri ma era meno frequente l'apprendimento della scrittura. Ai cavalieri veniva insegnata la lealtà e la fedeltà, inoltre doveva imparare a prendersi cura dei deboli e degli indifesi. Il loro compito era anche quello di difendere la Chiesa. A partire dal VIII secolo la nomina a cavaliere avveniva con una cerimonia cristiana che poi diventò una vero e proprio rito: l'investitura.  La formazione cavalleresca cominciava molto presto: a 7 anni i bambini venivano affidati come paggi ai gentiluomini a 14 anni venivano inviati come scudieri presso un castello a 21 anni diventavano cavalieri  Cavalieri

CARLO MAGNO E LA SCUOLA PALATINA

Immagine
    A Carlo Magno si deve il tentativo di rianimare la cultura e l'istruzione.  Carlo Magno,Re dei Franchi, un popolo tra la Germania e la Francia, ampliò molto il suo dominio sottomettendo i Longobardi e i Sassoni.  Carlo anche se era un illetterato, aveva compreso la necessità di una riforma della struttura di governo che investa tutti i campi della cultura e in modo particolare l'istruzione.   Nell'Esortazione generale del 789 indicava le linee guida del suo progetto di riforma generale.  Nel 782 Carlo Magno incaricò Alcuino di York, un uomo colto della Chiesa anglosassone, di istituire ad Aquisgrana la Schola Palatina. Il programma didattico prevedeva: un'istruzione primaria con l'insegnamento della lettura e della scrittura  le arti del trivio e del quadrivio lo studio della filosofia Carlo Magno prevedeva la fondazione di scuola monastiche e presbiterali per preparare programmi scolastici e impartire lezioni sia per i chie

Gregorio Magno: la formazione del clero e l'educazione popolare

Immagine
Gregorio Magno , Monaco benedettino e papa, scrisse delle opere i cui problemi riguardavano la necessità di una formazione dei sacerdoti man mano che la Chiesa diventava sempre più importante. Egli è considerato un divulgatore della religione Cristiana e nella sua regola pastorale ci sono scritti i principi pedagogici per la formazione dei chierici e dei vescovi. Sono fondamentali i contenuti dell'apprendimento scelti tra quelli presenti nei testi sacri e tra i testi classici della letteratura. Gregorio Magno una volta diventato papa ricorda ai vescovi tramite delle sue opere di perseguire la formazione religiosa del popolo, attraverso la predicazione.

Severino Boezio: le arti liberali e la filosofia

Immagine
Le arti liberali sono al centro delle riflessioni di  Severino Boezio . Egli, infatti, scrive una serie di opere dedicate a ognuna delle arti liberali. Alla base di queste opere c'è un progetto pedagogico dettato dall'obiettivo di studiare il mondo da più punti di vista. Le arti liberali del quadrivio: musica, aritmetica, geometria e astronomia colgono l'ordine e la perfezione del numero, dello spazio, dei corpi celesti e dei suoni. Delle arti dei trivio si occupa principalmente della  dialettica , ossia le regole per organizzare discorsi corretti. La dialettica si articola in tre fasi corrispondenti a tre diversi momenti del percorso formativo: Lo studio della parola, del suono e del significato; Lo studio del valore logico della parola; Lo studio della proposizione. Grazie a Boezio la dialettica assume un ruolo importante nel curriculum formativo dell'alto medioevo. L' obiettivo della pedagogia di Boezio è quello di dimostrare che si può conos

Benedetto da Norcia e Cassiodoro: il monachesimo occidentale

Immagine
 Dopo l 'editto di Costantino e l' editto di Tessalonica la religione cristiana assunse un ruolo molto importante, anche per l'educazione dei fanciulli. Dopo la riorganizzazione politica e le invasioni delle popolazioni germaniche le istituzioni crollarono. A partire dal V-VI secolo fu la chiesa a garantire l'istruzione. Il Monachesimo Nacque in Oriente, il monachesimo inizialmente si esprime come il desiderio da parte do laici, rozzi ma fortemente ispirati alla fede, di immitare cristo, scegliendo di vivere una vita in povertà, votata al sacrificio, alla preghiera e alla contemplazione, per essere degni figli di Dio. Nel VI secolo questo movimento si diffuse anche in Occidente per via di Benedetto da Norcia , il quale dopo aver fondato il primo monastero a Subiaco , nel 529 fonda in monastero di Montecassino . Secondo Benedetto la vita del monaco deve essere caratterizzata dall'impegno quotidiano e dal lavoro manuale. La vita nel monastero si svolge in c

Sant' Agostino e il "maestro interiore"

Immagine
Sant' Agostino e il "maestro interiore" Una posizione di apertura a sapere pagano è quella di Agostino il quale ritiene che i modelli educativi e culturali classici possono essere utili se inseriti in una prospettiva Cristiana. Agostino promuove una collaborazione tra ragione e fede infatti delinea la sua concezione di insegnamento fondato sulla curiosità e sull'interesse. Agostino Nella sua opera pedagogica "il maestro" affronta le questioni fondamentali del suo pensiero educativo. Il maestro attraverso linguaggio può soltanto si morale l'allievo a ricercare la verità dentro se stesso, il maestro interiore, il verbo divino. Anche se la conoscenza deriva dal illuminazione interiore le parole del maestro non sono inutili. L'azione del maestro umano è maieutica, infatti l'autoeducazione riceve comunque una spinta dall'esterno. In definitiva per Agostino all'educazione un processo del quale l'allievo è attivo protagonist

Cristianesimo e Filosofia

Immagine
Il Cristianesimo dovette affrontare una doppia sfida: - una  dall'esterno portata dalla società e dalla cultura pagana contro la nuova fede, accusata di essere pericolosa per la stabilità politica ed economica dell'impero; - l'altra, interna, a causa delle diverse interpretazioni dello stesso messaggio cristiano. In questa sfida si impegnano i Padri apologisti. Nel II sec. d.C compaiono le prime vere scuole cristiane, dove oltre alla dottrina cristiana viene insegnata la filosofia greca. i primi maestri cristiani vengono chiamati didaskaloi. una delle prime scuole sorse verso il 190 ad Alessandria d' Egitto, capitale culturale fino all'inizio del mondo ellenistico, chiamata Didaskaleion, a lavorarci sono Panteno, Clemente Alessandrino e Origine. Nella scuola vengono insegnate anche le  7 arti liberali : grammatica, logica/dialettica, retorica, aritmetica, geometria, musica e astronomia. Con il  Catecumenato  (condizione di coloro che si apprestano a rice

La patristica greca

Immagine
La Patristica greca Tra i maggiori Padri della Chiesa alcuni scrivono in greco e sono attivi nella parte orientale dell'impero romano. Il loro obiettivo è quello di: stabilire un corretto rapporto tra cristianesimo e filosofia greca; chiarire aspetti teologici del cristianesimo; fornire precise indicazioni  educative. Ad Alessandria d'Egitto Clemente Alessandrino, che scrive 2 opere: il Protrettico e il Pedagogo , nelle quali affronta il rapporto tra cristianesimo e cultura greca. Clemente pur non condividendo i valori della cultura pagana, ritiene possibile individuare nei filosofi antichi una scintilla divina. Clemente valorizza in particolare Cristo, il quale viene ad assumere la centralità ed è inteso come verità e vero maestro, cioè ragione che insegna la verità. Il successore di Clemente fu Origene , il quale prosegue il tentativo di conciliazione tra cristianesimo e filosofia.  Per Origene è il messaggio divino a porsi come educatore dell&

La prima educazione cristiana e l'importanza dei fanciulli

Immagine
La prima educazione cristiana e l'importanza dei fanciulli  Nei primi secoli l'educazione cristiana è basata sul rapporto personale, che ricorda l'azione degli apostoli, un'educazione informale portata avanti dai Padri Apostoli. Dal secondo secolo operano anche i Padri apologisti in risposta agli attacchi dei pagani che vedono nel cristianesimo, una religione sovversiva e pericolosa per la stabilità dell'impero. Per i cristiani l'educazione è rivolta a tutti. Inoltre, quello cristiano è un messaggio universale che, attraverso un rinnovamento interiore (Ellenismo), vuole condurre alla salvezza dell'anima. Il messaggio di Cristo è l'amore per gli altri, ovvero il riflesso dell'amore per Dio. Però visto che non è facile gli uomini necessitano di una guida, che li conduca verso un perfezionamento continuo. Per Cristo, i bambini inoltre, sono esempi da imitare, perché sono innocenti e quindi, pronti ad accogliere la parola di Dio.