ARISTOTELE: LA FORMAZIONE INTEGRALE E L'EDUCAZIONE DI STATO

Aristotele privilegia l'analisi della realtà e le il suo pensiero etico-pedagogico si si esprime in due opere, "l'Etica Nicomachea" e la "Politica". Anche lui stabilisce uno stretto rapporto tra comportamento morale e felicità. L'educazione per Aristotele è essenzialmente educazione morale e secondo lui il valore più alto risiede nell'amore disinteressato per il sapere.

Per Aristotele ci sono due tipi di virtù:
-virtù dianoetiche, esercizio dell'intelligenza
-virtù etiche, controllo delle passioni da parte della ragione

Secondo lui si raggiunge la felicità solo quando le virtù sono espresse al più alto livello, e ciò richiede un'educazione adeguata e completa, riservata, secondo lui, innanzitutto ai cittadini liberi e solo ad un'élite  di essi.

Secondo Aristotele nell'educazione degli uomini concorrono tre fattori:
-natura: predisposizioni corporali e spirituali
-costume: tradizioni, modi di fare, abitudini
-discorso: insegnamenti ricevuti dal maestro

Secondo lui è necessaria un'educazione statale, infatti prevede un'educazione composta da tre cicli di sette anni, il primo affidato alla famiglia e il secondo e il terzo affidato allo stato.

L'educazione deve mirare alla perfetta formazione armonica dell'uomo, tenendo conto questi aspetti:
-formazione fisica
-formazione intellettuale

-formazione morale

L'educazione di Aristotele è definita liberale perché si addice a uomini magnanimi e liberi, e devono esserci letteratura, ginnastica, musica e disegno. Apre il Liceo, scuola che entra in competizione con l'Accademia platonica, in cui l'insegnamento e soprattutto orale. I libri scritti da Aristotele si dividono in esoterici, destinati ai suoi studenti, e essoterici, destinati a tutti. Per Aristotele due discipline sono di primaria importanza, la filosofia prima (metafisica) e la logica. Aristotele esprime delle considerazioni a proposito del ragionamento induttivo e del ragionamento deduttivo. Con il ragionamento induttivo si passa dal caso particolare ad una conclusione generale. Queste conclusioni sono provvisorie, a meno che non si possano verificare.
Con il ragionamento deduttivo dal principio generale si ricava il caso particolare.

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