Come allevare i bambini


Muhammad al-Ghazzâlî , vissuto in un periodo leggermente posteriore a quello considerato in questa Unità, è il più noto tra i pedagogisti islamici. Certe sue raccomandazioni ricordano quelle del cristiano Giovanni Crisostomo per il richiamo sia al pudore sia ai pericoli dell’eccessiva ricchezza nonché di certe forme di svago.


l bambino è un deposito nelle mani dei suoi parenti. Il suo puro cuore è una perla preziosa, semplice, priva di ogni impronta e forma, ed egli è pertanto ricettivo a tutto ciò che vi si imprime ed inclinabile in
ogni direzione: se viene indirizzato ed istruito al bene, cresce buono e diventa felice in questa vita e nell’altra, premio che con lui condividono i suoi genitori e ognuno che concorra ad istruirlo ed a educarlo; se invece viene assuefatto al male e lasciato a se stesso come un animale, se ne fa un infelice; e la pena ricade sul capo di chi lo ha in podestà ed in cura […] Il padre […] non dovrà abituarlo alle mollezze, né incoraggiarlo al lusso e all’abbondanza, perché egli non consumi la propria esistenza nel cercarle, quando sarà grande […] Non appena scorgerà in lui i segni del discernimento, il genitore dovrà seguirlo ancor più da vicino. I primi segni del discernimento consistono nelle prime manifestazioni del sentimento e della vergogna. Se infatti egli ha ritegno e vergogna e si astiene da certi atti, vuol dire che è spuntata in lui la luce della ragione, che 15
• Al-Ghazzâlî ritiene l’infanzia un momento particolarmente importante per l’educazione, perché il bambino è molto ricettivo, e la sua mente, come riteneva già Quintiliano, ma come dirà anche la psico-pedagogia moderna può essere facilmente plasmata.
• Per i pedagogisti cristiani il Vangelo e la Bibbia sono i testi educativi fondamentali; per il pedagogista musulmano il testo basilare è il Corano.
gli fa vedere alcune cose come cattive e diverse dalle altre, per modo che di alcune si vergogna e di altre no […] Il bambino che si vergogna non deve essere lasciato a se stesso; al contrario si devono utilizzare la sua vergogna e il suo discernimento per educarlo. […] Poi il bimbo andrà a lavorare a scuola: imparerà
il Corano, le tradizioni dei buoni e le storie dei pii, afnché gli si fgga nella mente l’amore dei santi. Sarà tenuto lontano dalle poesie che parlano di amore e di amanti e dalla frequentazione dei letterati che pretendono che questo sia un oggetto elegante e da nature rafnate, mentre esso semina nei cuori dei fanciulli i germi dei vizi.

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