Dalla Regola: l’importanza della lettura

Nel brano che segue, vengono dettate le modalità con le quali deve avvenire la lettura che accompagna il pasto comune: mentre gli altri consumano il cibo del corpo, un confratello, secondo turni settimanali, deve fornire cibo all’anima.

Alle mense dei monaci non deve mai mancare la lettura. Non si metta a
leggere chi abbia aferrato a caso un libro, ma incominci alla domenica chi poi leggerà per tutta la settimana. Chi entra in tale ufcio dopo le
preghiere fnali della Messa e la comunione, si raccomandi alle orazioni di tutti, afnché Dio allontani da lui lo spirito della superbia. Si osservi sempre un rigoroso silenzio; non si deve sentire nessun bisbiglio,
ma soltanto la voce del lettore. Quel che è necessario ai monaci per mangiare e per bere se lo porgano vicendevolmente senza che nessuno abbia bisogno di domandare nulla. Se proprio occorrerà qualche cosa, lo si chieda piuttosto con il suono di un segnale qualsiasi che con la voce. Né ivi alcuno pensi di domandare qualche cosa sulla lettura o su un altro argomento, a meno che il superiore non voglia pronunciare brevi parole per edifcazione. Il monaco lettore di settimana, prima di cominciare a leggere, beva un po’ di
vino per rispetto alla santa comunione e afnché non gli riesca gravoso sostenere il digiuno; alla fne pranzi con gli addetti alla cucina e con i servienti. I monaci però non devono leggere o cantare in ordine di anzianità, ma solo quelli che possono edifcare chi ascolta.

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