Il mondo è ordinato

Severino Boezio (475/480 ca.-527), oltre a scritti dedicati alle arti liberali, ha composto La consolazione della filosofia, scritto in carcere tra il 523 e il 524: in questa opera immagina che, nelle vesti di un’anziana donna, gli appaia la Filosofa per rivelargli che il mondo non è caotico ma ordinato.


E allora ella: “Ritieni tu che questo mondo sia mosso dal caso cieco e fortuito, oppure credi che vi sia in esso un qualche governo razionale?” “Ebbene – risposi – non potrei in alcun modo pensare che cose così certe siano mosse
dal cieco caso, so invece che Dio creatore presiede alla sua opera, e non verrà mai il giorno in cui mi allontanerò dalla verità di tale opinione”. “Così è […] Ma vorrei che tu rispondessi anche a questo: rammenti di essere uomo?” “Perché –
Boezio ascolta la Filosofa mentre la Fortuna gira la ruota, 1470 ca. Londra, Wallace Collection.
Bridgeman 
risposi – non dovrei rammentarlo?” “Potresti dunque mostrare cosa l’uomo sia?” “Mi domandi se so di essere un animale razionale e mortale? Lo so, e riconosco di essere tale”. Ed ella: “Nient’altro sai di essere?” “Nient’altro”. “Adesso conosco – disse – un’altra causa, anzi la più grave, della tua malattia: hai smesso di sapere cosa tu stesso sia. Per cui ho scoperto con la massima certezza sia la ragione della tua malattia sia la via per ridarti la salute. Infatti, poiché sei confuso a causa dell’oblio di te stesso, ti afiggi di essere esule e spogliato dei tuoi beni; poiché inoltre ignori quale sia il fne delle cose, credi potenti e felici gli uomini dissoluti e scellerati; poiché inoltre hai dimenticato con quali strumenti sia retto il mondo, ritieni che tali vicende della fortuna si susseguano senza una guida: cause serie, sono queste, che arrecano non solo la malattia ma anche la morte. Sia però reso grazie all’artefce della salvezza, giacché la natura non ti ha ancora completamente abbandonato. Disponiamo di un elemento fondamentale per la ripresa della tua salute: la tua corretta opinione sul governo del mondo, che non consideri assoggettato al caso, ma alla ragione divina; non avere quindi alcun timore, da questa minuscola scintilla scaturirà presto il calore della vita”.

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